Per rimanere in tema di olimpiadi, ieri, il generale Roberto Vannacci ha vinto la sua medaglia d’oro. È una medaglia che gli è stata messa al collo dal Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Divisione Aerea Giovanni Balestri. Dopo un’inchiesta amministrativa durata mesi, finalmente la commissione inquirente ha riconosciuto al generale più famoso d’Italia la NON SUSSISTENZA di alcun tipo di responsabilità amministrativa, per dolo o colpa grave, in merito alle attività svolte quando era Addetto alla Difesa a Mosca. Per lunghi mesi, da quando solerti giornalisti si sono prodigati nel diffondere la notizia di presunti odiosi reati quali la truffa e il peculato che ben si accompagnavano alle altre false accuse di omofobia, razzismo, incitamento all’odio, il generale ha dovuto sopportare il peso dell’infamia. Lui che, da incursore di marce celeri zavorrate ne ha fatte tante, sapeva che prima o poi quel fardello sul groppone se lo sarebbe tolto, e così è stato. Un fardello appesantito dalle calunnie e diffamazioni con le quali, certi personaggi della politica, del giornalismo ma anche del suo stesso ambiente militare - penso a un certo “consigliere” del Ministro della Difesa – ci sono andati a nozze. E adesso? Quei “giornaloni” dai toni inquisitori si spenderanno con la stessa enfasi per informare la popolazione che il generale Vannacci è una persona onesta? Vedremo titoli dagli stessi caratteri cubitali di quando lo si accusava di truffa e peculato con danno erariale alle casse dello stato? Voglio proprio augurarmi di sì. In ogni caso non possiamo che rilevare l’ennesima soddisfazione personale del generale più discusso, controverso e divisivo d’Italia. Un uomo che oltre ad aver scritto un libro che ha dato origine alla nascita di un movimento di opinione a livello nazionale – Il Mondo al Contrario – ha anche diffuso un valore fin troppo assopito nell’italico popolo. Quale? Che il CORAGGIO VINCE. “Prima ti ignorano, poi ti deridono. Dopo ti combattono, poi vinci”. Auguri generale Vannacci, auguri e complimenti per la sua meritatissima medaglia. E come disse qualcuno che nel bene e nel male ha fatto la storia di questo paese (ma come dice sempre Lei la storia non si giudica ma si studia) “MOLTI NEMICI MOLTO ONORE!”.
Ten. Col. Incursore (ris.) Fabio Filomeni