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  • IL PREFETTO LIONE INVITA AL TAVOLO DELLA SICUREZZA GLI ORGANIZZATORI DELLA FESTA FILO MUSULMANA E ABBANDONA GLI UDINESI

    Il sindaco di Udine non ha voluto incontrare i cittadini contrari alla festa filo musulmana di Borgo Stazione e il Questore ha incontrato una delegazione senza dare alcuna rassicurazione alla delegazione del comitato #riprendiamociudine. La domanda di occupazione di suolo pubblico e di corteo da via Carducci a via Leopardi è stata depositata alla Digos in data 1 luglio e tutto dopo oltre tre settimane tace. Decine di famiglie di anziani udinesi elemosinano un pò di attenzione da parte delle istituzioni spiegando che vivono nel terrore e che non possono uscire appena fa buio. Negli ultimi 15 giorni quattro ragazze hanno avuto molestie sessuali da parte di pakistani e la serie di accoltellamenti e risse pare essere destinata a non aver fine. Perchè dei cittadini italiani devono pagare le tasse ed essere costretti a sentire predicare un'imam proveniente da Roma? Perchè Oikos Onlus invece di far esibire in uno spettacolo teatrale quattro risorse, non rimanda nei propri paesi di origine i tantissimi profughi minori non accompagnati? Perchè inserire la festa filo musulmana di Borgo Mondo nel cartellone di Udine Estate mettendo nel conto di pantalone le spese? Ormai Udine è ad un passo dalla rivolta intellettuale e la rabbia è cresciuta quando si è appreso che domani mattina il Prefetto ha convocato il comitato della sicurezza con Toni Scalzo, il Questore e gli organizzatori della festa filo musulmana, dimenticandosi volontariamente dei cittadini udinesi che invocano sicurezza. Domani l'imam di Roma potrà sapere tramite gli organizzatori cosa avrà deciso il Prefetto di Udine mentre noi aspetteremo di leggerlo dal quotidiano locale che ha mandato il proprio direttore, Paolo Mosanghini, a moderare il dibattito con Debora Serracchiani e la Cgil.

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