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  • RISCHIO TERRORISMO ISLAMICO IN FRIULI; ECCO PERCHE' L'8 LUGLIO NON CI SAREMO

    "Istigazione all’odio razziale, all’omicidio e al terrorismo". È con queste ipotesi che il console onorario di Israele per Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia, Marco Carrai, ha annunciato di voler denunciare per le frasi pronunciate in un sermone l’imam Zulfigar Khandel del centro culturale islamico Iqraa in via Jacopo di Paolo a Bologna; per poi anticipare di voler scrivere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, affinché si possano prendere provvedimenti: "Sono andato alla Questura di Firenze dove ho sporto denuncia querela per istigazione all’odio razziale, all’omicidio e al terrorismo — le parole di Carrai, che vive nel capoluogo toscano — per poi inviare una nota al sindaco di Bologna, chiedendogli un incontro per provare a trovare una soluzione condivisa a questo intollerabile dilagare dell’antisemitismo". Per Carrai, l’imam ha testualmente detto che gli ebrei vanno ammazzati tutti, uno per uno, senza differenza tra anziani o bambini, comprese le donne incinte. Per chi minimizza va ricordato che solo pochi mesi fa in Prefettura, a Pordenone, si è parlato chiaramente  di "diversi alert". Tradotto, sono messaggi che arrivano dal Ministero dell’Interno. Dicevano tutti la stessa cosa: rafforzare la sicurezza, il rischio è aumentato. Nelle stanze dell’ufficio del governo di Udine, lo stesso ritornello, con connotazioni più complesse vista la vastità del territorio. Anche il Friuli Venezia Giulia dopo più di un lustro in cui sembrava che il problema fosse simile a un ricordo del passato, ripiomba nella paura del terrorismo e degli attacchi. E i cittadini se ne accorgeranno, perché l’ordine arrivato da Roma è quello di incrementare immediatamente il livello di sicurezza, con un occhio di riguardo nei confronti dei luoghi definiti come sensibili. A questo punto, più di qualcuno ritiene che la presenza dell'Esercito nei capoluoghi friulani sia dovuto a ordine per più alti di quelli del sindaco Alberto Felice De Toni, che anzi ha sempre voluto minimizzare il tema. E' per questo che l'ASSOCIAZIONE #RIPRENDIOAMOCIUDINE non approva assolutamente il corteo buonista del prossimo lunedì 8 luglio, organizzato da un ricco imprenditore proprietario di vari immobili che recentemente ha venduto al Comune di Udine il Cinema Odeon e il Cinema Centrale (passato grazie ad un gesto di "bontà pubblica" a sette soci privati del Cec). Riteniamo anche profondamente sbgliato e umiliante far passare un corteo di protesta sotto il Municipio di Udine per farsi accogliere dal sindaco e dal prefetto di Udine, principali responsabili della mancanza di sicurezza in città. Nella tarda serata di ieri, a Trieste, un ragazzo straniero è stato accoltellato alla schiena. L’aggressione è avvenuta poco prima della mezzanotte. Analoghi episodi si ripetono anche a Pordenone. E' per questo che il 27 luglio manifesteremo, con quanti avranno coraggio, in via Carducci, poco distante da Borgo Stazione, per fare sentire la nostra voce ai tanti residenti italiani che da anni vivono nel terrore fra via Roma e Via Leopardi e soprattutto per invocare la chiusura di moschee e centri di accoglienza per profughi minori non accompagnati.

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