C'è più di qualcuno in regione che non ha la fortuna di poter "essere Fvg"; ci sono tanti udinesi che non sono per nulla "happy". Forse è il caso di accantonare stupidi slogan e ipocriti brand per iniziare a fare qualcosa per chi ne ha realmente bisogno. Una manovra regionale di assestamento di mille milioni di euro avrebbe potuto risolvere la vita a tantissime persone che vivono in condizioni precarie. Ma veramente qualcuno pensa che i drammi peggiori siano le grandinate che sfondano le automobili nuove di lusso oppure non poter donare 25mila euro alle radio cattoliche? In consiglio regionale si sta parlando da giorni di sessismo per l'ennesimo utilizzo di una frase fatte, poco elegante, ma priva di cattiveria nel contesto in cui è stata dichiarata. Da almeno due mesi abbiamo provato a chiedere "un favore" ad alcuni assessori comunali e consiglieri regionali udinesi: permettere ad un padre di famiglia che da oltre 10 anni lotta per aiutare il proprio figlio, affetto da una terribile malattia rara, a poter avere l'opportunità di lavorare qualche ora al giorno vicino a casa. Solo qualche ora perchè l'80% della giornata è a fianco del proprio figlio: un ragazzo coraggioso, dolce e intelligente. Non parliamo di un balordo ma di un padre di famiglia laureato che ha dovuto lasciare il suo vecchio lavoro che lo impegnava troppo. Parliamo di un uomo che vive talmente in simbiosi con il figlio da non potersi permettere neppure la rabbia verso una classe politica piena di bugiardi. Ci siamo rivolti all'assessore alle politiche sociali del Comune di Udine, Stefano Gasparini (Pd) che dopo tante belle parole è sparito nel nulla; ci siamo rivolti al consigliere regionale di AVD, Serena Pellegrino, che non ha fatto altro che telefonare all'inutile (in questa vicenda) assessore Gasparini. Ciò detto "chapeau" al gesto del padre di famiglia che si rifiuta di supplicare dei politici per qualcosa di umanamente dovuto. Ci penseremo noi, gente comune, che a fine mese non trova ricchi bonifici sul conto corrente grazie a tessere di partito.