Potevano essere salvati; ecco la foto dei ragazzi affogati nel Natisone quando l'acqua ancora non bagnava i loro piedi. Lo abbiamo detto fin dal primo giorno e oggi sono emersi i nomi dei primi indagati. Peccato però che a pagare siano sempre gli ultimi elementi di un ingranaggio, quelli che non decidono nulla e che guadagnano poco più di mille euro al mese. Invece la colpa va cercata in chi ha voluto e permesso un protocollo non in grado di intervenire e su chi guadagna oltre 100mila euro l'anno per la responsabilità del proprio incarico. La Procura di Udine ha formalizzato l’iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone per la tragedia del fiume Natisone del 31 maggio scorso, che ha causato la morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar. Gli avvisi a comparire sono stati notificati a un operatore della Sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores) e a tre vigili del fuoco in servizio nella sala operativa, ma non presenti sul luogo della tragedia. L’indagine, condotta dal procuratore capo, verte sul reato di omicidio colposo e si concentra sulle modalità di gestione dei soccorsi. Decisivi sono stati i tabulati delle telefonate effettuate da una delle vittime e l’analisi delle tempistiche di attivazione dei protocolli di emergenza. I primi interrogatori in Procura sono fissati per il 4 dicembre.