Ne parliamo da diverso tempo ma i vertici delle forze dell'ordine sembrano indifferenti all'argomento. Probabilmente ceto sociale, età e conoscenze fanno la differenza. Al contrario i loro colleghi di Rimini ieri hanno arrestato due persone per aver drogato e fatto violenza su una 16enne. I fatti: Il contatto su Telegram, l'appuntamento alle 23 dello scorso 6 agosto, dalle parti di Rimini. Lei ha sedici anni, loro ne hanno 17 e 18 e arrivano con la macchina della madre di uno di loro. Avevano pattuito via social una prestazione sessuale così come erano soliti fare altre persone di varie età: il prezzo si aggirava intorno ai 200 euro. "Era salita in auto attirata dalla droga che i due avevano portato" scrive il magistrato. "Ho fatto qualche tiro, al secondo sono caduta a terra e pensavo che mi stessero picchiando. Mi veniva solo da pianegere - ha spiegato lei -. L'hanno abbandonata dove l'hanno trovata stordita e non riusciva a camminare tanto da chiamare il 112. A tre mesi di distanza pochi dubbi per gli inquirenti: la ragazza è stata drogata e stuprata. A incastrare i colpevoli il dna, le intercettazioni telefoniche e un tatuaggio sulla pancia del minorenne che lei ricordava bene. La vittima aveva un canale social con il nickname e una raccolta di foto e video a sfondo sessuale. "Li raggiriamo come vogliamo...dobbiamo dire una cosa uguale...lei era sotto stupefacenti e ha detto cazzate, fra...Non è una cosa semplice se qualcuno la ha visitata...". Tutto inutile. Se un'inchiesta della Forze dell'Ordine viene fatta bene, controllare le attività e le comunicazioni in entrata e in uscita non è certo difficile. Intanto, in Friuli, certi personaggi, palesemente appassionati alle giovanissime e a certe droghe, invece di essere messi sotto controllo pranzano e cenano con le autorità istituzionali.