Il vicegovernatore della Regione con delega alla Cultura, Mario Anzil, ha effettuato un sopralluogo al Cinema Centrale di Udine, accompagnato dai responsabili del Cec di Udine, Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, che gli hanno illustrato i progetti dei locali delle antiche sale cinematografiche di via Poscolle."Si tratta di una storia importante - ha sottolineato il vicegovernatore - e anche molto suggestiva. Il triste capitolo legato al rischio della chiusura definitiva che, attraverso l'intervento della Regione Fvg con un cospicuo finanziamento, si è riusciti a scongiurare.". La Regione, nell'autunno 2023, ha deciso di intervenire per salvaguardarlo, con un finanziamento, volto all'acquisto da parte del Cec e alla ristrutturazione dei locali. Con la realizzazione dei lavori il Cinema Centrale sarà restituito per sempre alla città e rimarrà un centro culturale nel cuore di Udine".
L'accordo sottoscritto l'anno scorso con il Centro espressioni cinematografiche prevedeva lo stanziamento a favore del Cec di 2,2 milioni di euro complessivi di cui un milione per l'acquisto dell'immobile da parte del Cec e 1,2 milioni per la sua ristrutturazione. "Se sarà necessario nel corso dei lavori - ha assicurato l'esponente della Giunta che detiene anche la delega alla Cultura - pur auspicando una convergenza di diversi finanziatori, anche privati, la Regione, ritenendo il progetto strategico per la comunità, è disponibile a valutare l'opportunità di completare il finanziamento. Il problema è che, rispetto alle previsioni iniziali, il conto complessivo stimato è lievitato fino a 3 milioni di euro. Considerato che la Regione aveva già messo a disposizione 2,2 milioni di euro a favore del Centro Espressioni Cinematografiche (Cec) e che uno è servito per acquistare l’immobile, all’appello mancano 1,8 milioni. Una cifra importante che il Cec conta di racimolare attigendo da bandi regionali, chiedendo aiuto ai privati e, ancora una volta, alla Regione. Motivo per cui il Cec sta lavorando su più fronti: «Abbiamo già presentato domanda per poter attingere ai fondi del Pnrr e ci erano stati concessi 287 mila euro che, essendo diventati proprietari dell’immobili, contiamo ci vengano confermati – spiega Bertacche –, poi parteciperemo a un altro bando regionale dal quale contiamo di recuperare 100 mila euro e aspettiamo il bando del ministero che per il 2024 ha stanziato 10 milioni per il rinnovamento delle sale cinematografiche». In mezzo a tanti soldi pubblici e quindi di noi cittadini regalati ad un'associazione privata di otto cittadini udinesi, Bertacche dichiara che per far quadrare i conti il Cec ha bussato anche ai privati: "Una banca finanzierà l’acquisto delle 200 sedute con circa 100 mila euro. Anche il Cec investirà accendendo un mutuo". Ma, la vera beffa, pare arrivare in quella proposta che l'ex sindaco di Rivignano Teor ha ascoltato con eccitazione: "La nicchia a fondo sala che sarà ribattezzata l'alcova: una rientranza in fondo alla sala, dove una coppia, priva dei soldi per andare in un Motel, potrà decidere di vedere il film, senza scarpe, comodamente sdraiati su un materasso con dei cuscini". Un plauso all'idea di una zona del Cinema dove stare senza scarpe è arrivato dal sindaco Tony Scalzo. Inde equivoci, ricordiamo al signor Bertacche e all'assessore Mario Anzil che per il dizionario della lingua italiana per alcova si intende la camera da letto, spesso associata a tenera o peccaminosa intimità.