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ROSSO SCHIAVONE: L'IMPERO DELL'ACCOGLIENZA DIFFUSA TRIESTINA

Il dramma di centinaia di migranti che alloggiano al Silos, una nota struttura abbandonata e fatiscente vicino alla stazione ferroviaria di Trieste perché non trovano spazio nell'accoglienza sarebbe "un'emergenza fabbricata". Lo ha detto, pochi mesi fa, Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà (ICS), sostenendo che "il numero degli arrivi rimane modestissimo a Trieste, si tratta in media di 4 persone al giorno". Il presidente dell'Ics ha parlato di "una disfunzione amministrativa inaccettabile da parte del governo e del ministero dell'Interno" riferendosi alle dichiarate difficoltà di accogliere i migranti. "Lo Stato italiano non può dire che non riesce a sistemare quattro persone al giorno", ha incalzato Schiavone. Per quanto riguarda i numeri: "Hanno alloggiato, mediamente, al Silos in capanne improvvisate circa 300 persone, con picchi anche di 500", ha spiegato Schiavone. Si tratterebbe dei migranti che percorrono la cosiddetta rotta balcanica, attraverso la quale transita "il 5 per cento del totale dei richiedenti asilo in Italia". Ma chi è il potentissimo e intoccabile Gianfranco Schiavone? Ex candidato alle comunali di Trieste con Sinistra Ecologia e Libertà nel 2011, nonostante non sia un giurista è riuscito a ricoprire il ruolo di vice presidente dell'associazione studi giuridici sull'immigrazione (ente finanziato da Open Society Foundation di Soros). Controlla in buona parte il collocamento dei migranti maggiorenni in Regione dislocamento innumerevoli profughi e stranieri in difficoltà in abitazioni triestine: per questo viene considerato uno dei padri del modello dell'accoglienza diffusa. "La prossima legislatura europea, in tema di immigrazione e di asilo, sara' nella migliore delle ipotesi grigia". Cosi' dichiaro lo scorso giugno, Gianfranco Schiavone, Presidente di ICS (Consorzio italiano di volidarieta') — Ufficio Rifugiati Onlus di Trieste, all'ANSA. "Avrò meno margini di manovra e sara' priva di prospettiva di evoluzione. Nella speranza che quella successiva si renda conto della direzione in cui stiamo andando". Lo stesso Schiavone ricordò a Salvini che "coloro che lui sprezzantemente definisce “clandestini” sono in larga parte rifugiati in fuga dalle guerre del Medio Oriente, e che in minima parte giungono anche a Trieste, dopo avere subito violenze e persecuzioni che il ministro nella sua vita agiata fa probabilmente fatica anche solo a immaginare"....vita agiata o meno di Salvini, possiamo dichiarare con certezza che quello messo su da Schiavone è un vero e proprio impero.

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