La sinistra udinese non passa attraverso il consenso popolare o gli strumenti istituzionali ma delibera, impone, decide. Così dopo aver obbligato i residenti italiani a sorbirsi odori, urla, costumi e cibi africani per tutta la giornata di sabato 27 luglio, se ne esce con un post del capogruppo del Pd udinese Iacopo Cainero che recita testualmente: "Ieri nel quartiere delle magnolie, ribattezzato “borgo mondo” si è tenuta la festa di Borgo Mondo Udine. Festa multiculturale. Sono riuscito a passare per un’oretta ma ci volevo essere a tutti i costi perché è stata una bellissima dimostrazione di impegno per il proprio territorio di tanti volontari, di tante comunità unite a dimostrare cosa può fare l’integrazione tra culture, storie, religioni e vite diverse. Il quartiere, a cui si appioppa troppo spesso lo stereotipo d’essere quello che non è, ha tutte le capacità e le energie per rinascere ad esempio virtuoso di convivenza. Per tutti, e per l’immenso sforzo che ha profuso in questa iniziativa, voglio ringraziare l’amico Marco Orioles: tenace, fantasioso e energico collante socio-culturale. Grazie a lui e a tutte le splendide persone che hanno dato vita a questa festa!" Allora a cosa è servito manifestare in via Carducci per chiedere di riportare l'originaria italianità nel Quartiere delle Magnolie? A fine agosto torneremo a manifestare ma questa volta sarà durante la settimana e a fine estate quando la temperatura sarà più fresca: appuntamento, quindi, all'esterno della Casa dell'Immacolata di don de Roja per ribadire la nostra contrarietà ai centri di accoglienza per profughi minori non accompagnati e ai campetti di pallacanestro "filoislamici" in via Leopardi: il 27 agosto, ore 19, #riprendiamociudine #riprendiamocilitalia