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UDINE 27 SETTEMBRE: DOPO OLTRE 20 ANNI LE SCOMODE VERITA' SULL'URANIO IMPOVERITO

IN ITALIA ALLERTA TERRORISMO MASSIMO, LA GERMANIA CHIUDE LA MOSCHEA BLU E IL CENTRO ISLAMICO, LA FRANCIA TEME ATTENTATI: UDINE INVITA L'IMAM IN CENTRO

Il Ministero degli Interni tedesco ha vietato il Centro islamico di Amburgo (IZH) e tutte le sue sotto-organizzazioni, chiudendo anche la celebre “Moschea Blu” dell’Imam Ali, considerata un’emanazione pressoché diretta del governo di Tehran. Il Questore e il Sindaco di Udine si apprestano a far celebrare una festa filo musulmana sabato prossimo nel quartiere più islamico del Friuli. A far crescere lo stato di tensione è la presenza annunciata del più importante Imam di Italia, l'Imam di Roma Akkad che dialogherà assieme ad altri capi religiosi islamici locali. Il tutto con una guerra violentissima, in atto, fra Israele e Palestina. Mancano tre giorni all'inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi. E sono Giochi di pace in tempi di guerra: perché parigi 2024 aprirà in un contesto di forti tensioni geopolitiche, tra il conflitto in Ucraina, la guerra tra Israele e Hamas, e l'allerta terrorismo sempre alta in Francia, tra minacce endogene di 'lupi solitari' che potrebbero entrare in azione o il rischio attentati in larga scala da parte di organizzazioni terroristiche internazionali.Da aprile 2024 l’Italia ha innalzato il livello di allerta terrorismo al massimo livello possibile in seguito all’attacco terroristico di Mosca che ha ucciso circa 140 persone, mentre gli esperti affermano che anche il nostro paese non è immune dal rischio terroristico. Seguendo l’esempio della Francia, l’Italia ha innalzato il suo livello di allerta in seguito all’assalto a una sala da concerto della periferia di Mosca, rivendicato da un affiliato del gruppo dello Stato Islamico. Il Comitato nazionale per la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha sottolineato la necessità di intensificare le misure antiterrorismo in tutta Italia. Ciò include una maggiore sorveglianza nelle destinazioni turistiche più popolari e nei “siti sensibili”. In un’intervista a Euractiv Italia, Claudio Bertolotti, ricercatore presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e direttore di Start Insight, ha sottolineato l’esperienza spesso trascurata dell’Italia in materia di terrorismo. Secondo il ricercatore, dal 2014 l’Italia ha assistito a 10 atti di terrorismo o episodi di violenza jihadista. Tuttavia, questi incidenti, per lo più tentativi falliti, non hanno ricevuto una copertura mediatica significativa, alimentando un falso senso di immunità dal terrorismo tra l’opinione pubblica. Ha anche suggerito che la situazione in Italia potrebbe evolversi nel tempo, citando il numero significativo di giovani italiani che hanno risposto all’appello dello Stato Islamico di unirsi alla lotta in Siria. Secondo l’esperto, il numero di tentativi di attentati terroristici in Europa, che in genere si aggira tra i 10 e i 15 all’anno, non è diminuito, anche se l’efficacia e l’attenzione dei media sono diminuite rispetto agli anni precedenti. Questa tendenza ha portato lo Stato Islamico a rivendicare solo gli attacchi che hanno avuto successo. La chiusura delle moschee e delle organizzazioni collegate all’IZH ha sollevato questioni importanti riguardo alla libertà di culto, all’integrazione delle minoranze e alla lotta contro l’estremismo. Mentre alcuni vedono nel provvedimento un passo necessario per la sicurezza, altri temono che possa alimentare sentimenti di alienazione e di incomprensione nei confronti della comunità sciita. Cresce la tensione fra Germania e Iran, dopo che il Ministero degli Interni tedesco ha vietato il Centro islamico di Amburgo (IZH) e tutte le sue sotto-organizzazioni, chiudendo anche la celebre “Moschea Blu” dell’Imam Ali, considerata un’emanazione pressoché diretta del governo di Tehran. Questa azione, messa in atto mercoledì, ha suscitato una risposta immediata dall’Iran, che ha convocato l’ambasciatore tedesco per discutere la situazione. La decisione del governo tedesco è stata seguita da un’operazione di polizia di vasta portata, svoltasi mercoledì 24 luglio, durante la quale sono state perquisite ben 53 proprietà collegate all’IZH in otto diversi Länder tedeschi. Tra i luoghi ispezionati, spicca proprio la Moschea Blu, che è un punto di riferimento per la comunità sciita locale. Le operazioni di polizia non si sono limitate alla sola Amburgo, ma si sono estese anche ad altre aree. A Berlino, per esempio, il Centro islamico di Tempelhof è stato oggetto di perquisizioni, così come tre appartamenti privati. A Monaco di Baviera, gli agenti hanno fatto irruzione nella sede dell’Associazione islamica bavarese e nelle abitazioni dei suoi dirigenti. In totale, le perquisizioni hanno interessato 53 proprietà ad Amburgo, Brema, Bassa Sassonia, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Assia, Nord Reno-Westfalia e Baviera.

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