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ADDETTI DI SICUREZZA INDAGATI PER AVER BLOCCATO LA FURIA DEL BRANCO DEI PROFUGHI

Avete presente la maxi rissa che ha visto coinvolti una ventina dei famosi minori profughi non accompagnati contro alcuni cittadini in visita al Luna Park? Ebbene se non ci fossero stati dei ragazzi in servizio di vigilanza privata probabilmente qualche bambino si sarebbe fatto male. Tuttavia nella città dove ogni giorno "mazze da golf e pellicciotti" inneggiano alla sicurezza e alla sinergia con il sindaco di sinistra accade che invece di essere stati premiati i nostri "gorilla buoni" sono stati indagati per rissa. Può chi si difende e difende le persone, essere indagato per rissa? Naturalmente il gruppetto di facinorosi egiziani e pakistani sono ancora a zonzo per la città a spese dei contribuenti. Vi pubblichiamo, qui di seguito, il comunicato che ci hanno scritto gli stessi addetti alla sicurezza:
"Siamo gli ASC – Addetti Servizio di Controllo- di un’ Agenzia che opera nel settore sicurezza privata, con autorizzazioni Minsteriali. Con estremo rammarico significhiamo che siamo quegli Addetti alla sicurezza che si sono trovati nell’aggressione violenta di una ventina di soggetti il 12.11.2023 al Luna Park di Udine Piazza Primo Maggio.
Improvvisamente e senza giustificazione abbiamo subito e dovuto intervenire per difendere minori, mamme e famiglie da lanci di pietre, cinghiate ed altro posto in essere da giovani ragazzi anche stranieri che hanno deciso un ingiustificato attacco. Questi giovani, spesso consumano super alcolici, arrivano al Luna park con bottiglie e consumano sostanze stupefacenti.
Dal canto nostro, abbiamo sempre svolto il lavoro con serietà e diligenza, notiziando il 112 ogni qual volta vi erano situazioni strane ed anomale, a tutela del luogo e dei presenti, e ci sono stati degli interventi.
Il Luna Park è si in un luogo pubblico ed  è pubblico intrattenimento e spettacolo, su luoghi oggetti di “affitto” con occupazione di suolo pubblico.
Quanto facciamo è pericoloso, molto pericoloso perchè cerchiamo per primi di garantire la sicurezza, se succede qualcosa, fino all’arrivo delle Forze di Polizia.
PURTROPPO, questa volta oltre ad aver subito la violenta e feroce aggressione, siamo stati indagati dalla Questura di Udine per il reato di rissa. Ciò significa che siamo considerati forse colpevoli di un qualcosa di anomalo che fin da subito dichiariamo di non aver fatto.
Appreso un tanto ci siamo immediatamente messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, su consiglio dello Studio TUTINO, per riferire e per spiegare. Abbiamo anche presentato una denunzia per i fatti occorsi quindi credevamo di essere parti offese.
Immaginate, ora inizia un percorso giudiziario che durerà anni, con esborsi ( quando veniamo a lavorare anche come doppio lavoro –di notte- per sopravvivere ed esponendoci a pericoli e delinquenza senza eguali con coltelli e bottiglie rotte che ci affrontano o che si affrontano) esponendoci a tutti quei rischi che certamente immaginate sapendo la criminalità che c’è in giro oggi.
Abbiamo già chiesto audizione alla Procura della Repubblica, siamo titolari di un Decreto che potrebbe essere oggetto di revoca o sospensione per cosa, per quale motivo quando attendevamo da un momento al’altro un plauso dalle Autorità per quello che avevamo fatto.
Ci dispiace molto, abbiamo nominato i Legali Avv. Francesca TUTINO e Santo TUTINO da Udine, che ringraziamo molto per quanto stanno facendo , nonché il Consulente del Lavoro Simone TUTINO che sarà nostro porta voce nella posizione, nonché Consulente esperto in materia gius-lavoristica.
Stiamo valutando, a livello Regionale di indire un astensione dal lavoro (che sarà preventivamente comunicata a chi di competenza) dalle Discoteche, bar feste ed eventi dove siamo chiamati a svolgere il servizio e dove, molto spesso con le nuove disposizioni di Legge c’è l’obbligo della nostra presenza. Questo cosa comporterà ? anche la chiusura dei locali o delle feste anche pubbliche ?
Siamo stati indagati e questo è un atto voluto e non dovuto.
Così non si può lavorare.
Siamo sempre stati a favore delle Forze di Polizia ed abbiamo sempre cercato una collaborazione attiva, fattiva e leale, ma non veniamo mai chiamati o considerati da qualcuno, non si è mai cercato di creare una vera collaborazione che potrebbe portare a dei risultati importantissimi su fini operativi di risultato e di sicurezza.
Il nostro porta voce CdL Simone TUTINO è stato incaricato di indire una conferenza stampa dove anche noi operatori presenzieremo, per raccontare cosa ci succede in servizio, cosa facciamo per acquisire il titolo ed i rischi che ogni notte subiamo".


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