La prima mossa di Marco Dreosto è stata quella di inserire il nome di Fedriga a caratteri cubitali nel simbolo regionale della Lega (vedi foto), per arginare possibili fughe di voti verso la civica. Sentimenti divisi fra i leghisti friulani e quelli triestini; mentre a Udine, Tarvisio e Pordenone la classe dirigente e i consiglieri regionali uscenti restano fedelissimi al simbolo di Alberto da Giussano, a Trieste i vertici guardano con pari interesse alla Lista Fedriga. Stefano Mazzolini si dice certo che, assieme alla collega Barbara Zilli, la Lega in Carnia sarà primo partito in assoluto; Alberto Budai ed Elia Miani confermano che chi nasce leghista muore leghista e la base lo conferma; l'assessore Stefano Zannier, vicino al salviniano Marco Dreosto e al vice ministro Vannia Gava non ha dubbi sulla fiducia ad Alberto Giussano. Di parere più aperto, invece, i triestini Pierpaolo Roberti e Danilo Slokar che dichiarano di non aver ancora deciso in che lista ricandidare. Ad aver ipotecato un posto nella Listra Fedriga triestina ci sarebbero già Alessia Rosolen, Paolo Rovis e Carlo Grilli, ma non per questo Roberti e Slokar sono sicuri di ricandidare nella Lega. A far crollare le quotazioni della Lista Fedriga a Udine è l'annunciato inserimento dei consiglieri regionali Biniani, Mauro Di Bert (noto per i suoi vari cambi di casacca), Edy Morandini e Giuseppe Sibau (in arrivo dall'area Tondo). Sergio Emidio Bini si dice certo di un assessorato esterno ma non si capisce in cambio di cosa visto lo carso gradimento nelle due Confindustrie regionali. Intanto spuntano nuovi sondaggi elettorali dove Fedriga supera il 60% e Fontanini non arriva al 36%.