Non c'è traccia alcuna di cameratismo in Fratelli di Italia Fvg, anzi. Il Senatore Roberto Menia (Fdi) ha dichiarato da buon patriota e uomo di destra di voler chiedere che "l'Italiano diventi lungua ufficiale dello Stato, a difesa dell'identità nazionale e che lo si inserisca nella Costituzione". Il Quotidiano Libero titola: Orgoglio tricolore. Fratelli d'Italia, per mano di Roberto Menia, ha presentato un ddl costituzionale. L'obiettivo? Portare in Costituzione la lingua italiana, aggiungendo all'articolo 12 della Carta ("La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni") il seguente testo: "L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica. Tutti i cittadini hanno il dovere di conoscerla e il diritto di usarla". Ma il senso patriotico profondo e culturale dell'iniziativa di Menia sfugge completamente al coordinatore regionale di Fdi Fvg, Walter Rizzetto, ex deputato grillino e al consigliere regionale Leonardo Barberio, ex leghista che prendono pubblicamente le distanza dallo storico parlamentare triestino per difendere a spada tratta l'orticello ben finanziato della Lenghe furlane. Ma la vera vergogna è il linciaggio mediatico a cui il consigliere regionale Massimo Moretuzzo (Patto per le Autonomie) fresco di inaugurazione della nuova testata giornalista "La Vos dai Furlans" pagata con soldi pubblici grazie l'intervento della Regione Fvg e dell'Arlef (Agenzia Regionale per la lingua friulana) sottopone, a sua insaputa, il deputato Roberto Menia. Sopra il testo del Post, scritto ovviamente in italiano e in friulano, sotto una vecchissima foto di archivio di Menia assieme a Gianfranco Fini affiancata artificiosamente a un manifesto del periodo di Mussolini che nulla c'entra con Menia. Questo il testo integrale di Moretuzzo, che ben farebbe a imparare a dire le cose in faccia: "VEJU CHE A TORNIN: Il senatôr Roberto Menia di Fradis di Italie al crôt che il furlan e lis altris lenghis minorizadis no vedin di jessi insegnadis a scuele. Al sosten che il talian al à di jessi "lenghe uficiâl dal Stât, a difese de identitât nazionâl". A son passâts cent agns de marce su Rome. Par cualchidun al somee îr. Par nô al jere miôr se no jentravin in parlament. #friûllibar". A seguire decine di commenti offensivi e minacciosi verso il senatore Menia da parte di comunisti, pseudo artisti, autonomisti e tanta altra gente che per anni ha campato e campa grazie a contributi pubblici per il friulano. Il caposegreteria del gruppo regionale del Pd, Fabio Ciprian, scrive: "Puar biat" (povero disgraziato); Giovanni Maria Tavano rafforza il commento dell'amico Ciprian scrivendo: "Puar pindul"; Leonardo Colletta: " Un dei peggiori personaggi triestini all'epoca delle scorribande del Fronte della Gioventù, poi ripulito e messo a far carriera nei vari MSI AN e trasformazioni varie. Non è mai cambiato, sempre uguale è rimasto come nella foto in alto a destra". Angelo Tomasin, Radio-disc jockey presso Radio Onde Furlane: "Ma di preciso cosa vi aspettavate da un fascista, triestino e ignorante, come quel cojar di Menia?" Il profilo Fb, Friul e Rivoluzion posta: " Ma quale rispetto! Questo qua se ne andava in giro con le bande di picchiatori fascisti prima di ripulirsi l'immagine e mettersi una bella giacca e cravatta". La pagina di Friul e Rivoluzion condivide con una serie di personaggi della sinistra radical chc il seguente post: "Menia: carogne fassiste. Tant par cambiâ, lis politichis di diestre a son assimilazion e sdrumament da lis minorancis nazionalis. Lait fûr dal nestri Friûl e tornait intes fognis, schifôs." Zuan Sturmir va oltre e pubblica il video del gruppo 99 posse:"Rigurgito antifascista". A tutte queste offese e insulti si associano i like di quella parte di sinistra e autonomisti che hanno la pretesa di sostenere a sindaco di Udine Alberto De Toni, come il neo segretario regionale del Pd, Renzo Liva, la consigliera regionale M5S, Ilaria Dal Zovo, l'autonomista Diego Navarria, l'ex assessore comunale Pd Enrico Pizza, l'editorialista del Messaggero Veneto Andrea Valcic, l'ex presidente Arlef e socio di Radio Onde Furlane Lorenzo Fabbro e il professore universitario Paolo Ermano, anche esso editoralista del Messaggero Veneto e candidato a fare una lista civica a sostegno di De Toni. (vedi foto)