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FEDRIGA RISCHIA DI FRANTUMARE LA MAGGIORANZA SULLA SANITA'

DE TONI, L'EX RETTORE CHE APRI' L'UNIVERSITA' AL PD E AL GAY PRIDE

Nel febbraio 2017 scoppiò una vera e propria guerra istituzionale e mediatica fra l'allora Rettore di Udine, Alberto Felice De Toni, schierato con il sindaco di Udine, Furio Honsell e i vertici regionali e nazionali della Lega, rappresentati in quel periodo dal capogruppo alla Camera dei Deputati Massimiliano Fedriga e dal senatore Mario Pittoni. «Sulla questione del patrocinio dell'Università di Udine al Gay Pride Fvg, come a suo tempo per la Festa dell'Unità organizzata e promossa dal rettore Alberto De Toni nei locali dell'ateneo friulano, presenteremo un'interrogazione parlamentare. Fatti del genere, che non appartengono alla sfera accademico-scientifica, costituiscono infatti un precedente che rischia di consegnare alla politica l'intero sistema universitario». Lo annunciò Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega, dopo essersi consultato con Massimiliano Fedriga, il capogruppo del Carroccio alla Camera. «Affermare – spiegò Pittoni - che l'Università concede il patrocinio al Gay Pride Fvg “in quanto sede di libera ricerca e formazione” come ha fatto De Toni, distorce il senso dell'articolo 1 della legge nazionale sull'Università piegando la struttura a interessi di partito (il Pd), lo stesso peraltro ospitato per una sua manifestazione (primo caso a livello nazionale) l'anno precedente. La libertà di cui parla la legge fa riferimento al fatto che su ricerca e formazione non devono esistere condizionamenti politici, religiosi, ideologici ecc. L’art. 2 dello Statuto dell’Università di Udine prevede inoltre che si perseguano le finalità istituzionali dell'ateneo, ispirandosi al principio di “pluralismo”. L’Università deve cioè astenersi dallo schierarsi pro o contro posizioni di tipo valoriale e ideologico-politico, come invece avviene approvando (attraverso il patrocinio) valori di una minoranza che altri – concluse Pittoni - possono non condividere». Divisione ideoogica questa, fra Lega e Pd, che permane ancor oggi con l'elezione a presidente della Camera dei Deputati di Lorenzo Fontana.

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