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UDINE 27 SETTEMBRE: DOPO OLTRE 20 ANNI LE SCOMODE VERITA' SULL'URANIO IMPOVERITO

COMANDANTE DELLA MUNICIPALE ENTRA NEL GRUPPO DI PROTESTA; DE TONI NON COMMENTA, CENTROSINISTRA INFURIATO

Continua a far discutere la chat "Chiediamo sicurezza" creata da alcuni imprenditori e politici udinesi fra cui Alessandro Salvatelli, Angelo Casa, Marco Cavalli, Stefano Gatti, Michele Zanolla e Federico Malignani. Dopo l'ingresso di alcuni esponenti politici fra cui Edy Morandini, Alessandro Vigna, Michele Zanolla e Antonio Pittioni, in una chat che si dichiarava estranea al mondo politico e partitico, a mettere in crisi la tranquillità di via Giradini è l'iscrizione al gruppo whatsapp (760 iscritti circa) del comandante della Polizia Locale di Udine, Eros Del Longo. Il capogruppo di Possibile/Avs, Andrea Di Lenardo, il consigliere Alessandro Colautti e la consigliera Anna Paola Peratoner si dichiarano decisamente critici sulla scelta del dirigente comunale e pubblico ufficiale. "Va ricordato, aggiunge Anna Paola Peratoner, che nel gruppo whatsapp gli amministratori si sono dichiarati favorevoli ad autotassarsi per pagare delle guardie giurate private, cosa che rende ancora più imbarazzante l'adesione del comandante della Polizia Locale". Di parere diverso il consigliere comunale Giovanni Govetto (Fdi) che si domanda se Eros Del Longo sia entrato in veste di privato cittadino che quindi può fare ciò che vuole oppure di Comandante della Polizia Locale di Udine. Decisamente imbarazzato per la notizia appresa, il vice sindaco e assessore alla Polizia Locale, Alessandro Venanzi, si è riservato alcune verifiche prima di rispondere al quesito. Andrea Di Lenardo entrando nel merito dichiara: "Trovo un pò incauto delegare ad un gruppo di privati la gestione automatica della sicurezza; non condivido la scelta dei consiglieri comunali che hanno aderito alla chat, peggio ancora l'adesione da parte del Comandante della Polizia Locale. Come può Del Longo gestire una chat di centinaia di persone arrabbiate e che magari si fomentano da loro?". Il più navigato Alessandro Colautti afferma: "Non so a quale titolo abbia aderito ma come comandante della Polizia Locale non avrebbe dovuto aderire, ma limitarsi eventualmente a ricevere i cittadini scontenti. Il capo della Polizia Locale è un ruolo estremamente delicato che deve dare una risposta responsabile alla paura della gente e non alimentarla; poi non ho visto la chat e non sono iscritto a questo gruppo." A intervenire è anche il consigliere regionale Serena Pellegrino di AVS che spiega: "E' evidente che una chat di whatsapp non è un luogo pubblico di discussione e che un comandante della Polizia Locale è anche un libero cittadino, ma nella fattispecie la sua presenza ha un peso importante soprattutto in termini di contenuti che può apportare al dibattito, poichè questa chat pare si prefigga di trovare soluzioni in materia di sicurezza in città. Il Comandante della Polizia Locale risponde alla volontà del governo cittadino, e le sue idee private non sono oggetto di discussione. A mio avviso sarebbe più opportuno che il comandante mantenesse un ruolo terzo". A breve pubblicheremo un altro screen shot che evidenzia la presenza del Comandante Del Longo alla discussione del gruppo whatsapp. Alberto Felice De Toni non risponde alle nostre telefonate e ai nostri messaggi telefonici; contattato tramite il suo portavoce Pietro Antonini, il sindaco ci dichiara che lui "commenta solo le cose importanti per la città e non queste"

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